Tatuaggi: su Instagram la prima campagna digitale di EpaC Onlus sul rischio di contrarre l’Epatite C
Tatuaggi: su Instagram la prima campagna digitale di EpaC Onlus sul rischio di contrarre l’Epatite C
«Lo scopo della campagna è stato prima di tutto quello di non sconsigliare o allarmare eccessivamente ma di far capire che i tatuaggi bisogna effettuarli presso tatuatori e ambienti autorizzati, che mettono in atto idonee norme igieniche e di sicurezza a salvaguardia della salute. Consideriamo un buon risultato la mancanza di reazioni negative ai messaggi della campagna: 944 commenti ricevuti, tra le 50 e le 70 interazioni al giorno, per un totale di 2.345 interazioni».
Inoltre, +147% è stato l’incremento dei followers di EpaC Onlus in un solo mese, da 422 a 1.044.
L’associazione EpaC Onlus è tra le pioniere dell’uso del web: nata online con il primo sito, comunica con gli utenti della rete via mail e anche attraverso i social, fornendo anche risposte alle richieste individuali (circa 10mila l’anno). Infatti, «quando si tratta di salute e di patologie – ha spiegato Conforti – le richieste sono moltissime e le più diverse, tanto che la nostra chatbox (software intelligente che interagisce con gli utenti rispondendo alle loro domande) – per quanto ricca e aggiornata - non è sufficiente e dobbiamo rispondere noi volontari dell’Associazione».
Contestualmente alla campagna su Instagram, le tre video-infografiche sono state pubblicate e promosse anche sulla pagina Facebook di EpaC Onlus , per un totale di 100.181 visualizzazioni. Il Progetto Tattoo ha raggiunto dunque i suoi obiettivi: entrare in contatto con i tatuatori e i loro clienti, creare consapevolezza sul rischio di contagio dell’epatite C in determinati contesti e situazioni a rischio. Dato il grande successo dell’iniziativa, è allo studio la possibilità di replicare l’iniziativa su più larga scala.